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Il Calendar Provisioning e il Backstop Prudenziale nella gestione degli NPL


L’aumento dei crediti deteriorati è la sfida principale odierna per banche e istituti creditizi e finanziari. L’esplosione degli NPL del mercato europeo, soprattutto nel periodo post- pandemico, può essere considerato un vero e proprio boom economico. Due strumenti chiave, introdotti e regolamentati dal quadro normativo europeo, giocano un ruolo significativo nella gestione economica e finanziaria degli NPL: il Calendar Provisioning e il Backstop Prudenziale. In questo articolo esploreremo in dettaglio questi due concetti, analizzando il loro ruolo, il quadro normativo europeo di riferimento, la disciplina associata e gli effetti sulla gestione delle esposizioni non performanti.

Definizione di Calendar Provisioning e Backstop Prudenziale

Il Calendar Provisioning consiste in una serie di normative europee volte alla programmazione e pianificazione delle riserve economiche per affrontare le perdite potenziali derivanti dai crediti non performanti nel corso del tempo. Questo strumento consente alle istituzioni finanziarie di prevedere e mitigare i rischi associati agli NPL, mantenendo al contempo la solidità finanziaria, attraverso un piano graduale di accantonamento prudenziale.

Il Backstop Prudenziale è un meccanismo di sicurezza finanziaria che prevede l’allocazione di riserve supplementari per far fronte a eventuali crisi o perdite eccezionali nell’ambito della gestione dei crediti non performanti. Serve da salvagente per le istituzioni finanziarie durante periodi di stress finanziario, assicurando la stabilità del sistema bancario.

Il quadro normativo europeo di riferimento e la disciplina del Calendar Provisioning e del Backstop Prudenziale

Il quadro normativo europeo che regolamenta il Calendar Provisioning e il Backstop Prudenziale include le Direttive in materia di NPL della Commissione Europea, le normative e le linee guida stabilite dalla Banca Centrale Europea e dall’Autorità Bancaria Europea. 

Le normative associate al Calendar Provisioning e al Backstop Prudenziale richiedono alle istituzioni finanziarie di pianificare in modo oculato le riserve per perdite creditizie e di mantenere un livello adeguato di capitale di sicurezza per far fronte a eventuali crisi finanziarie, attraverso una valutazione accurata dei rischi, una gestione attenta delle scadenze e una conformità rigorosa alle normative vigenti sono i tre aspetti chiave.

Le principali normative europee in materia sono:

  • Le Linee guida sui crediti deteriorati della BCE, introdotta nel 2017 e attualmente in vigore per la copertura delle esposizioni deteriorate;
  • L’Addendum alle linee guida sui crediti deteriorati, aggiunto nel 2018 alla precedente normativa con l’obiettivo di definire le aspettative di vigilanza in materia di copertura prudenziale degli NPL;
  • Il Regolamento 2019/630 del Parlamento Europeo e del Consiglio, pubblicato nel 2019, che ha introdotto una nuova disciplina per la copertura minima delle NPE, con deduzioni dal common equity Tier 1 (CET1) in caso di mancato raggiungimento di livelli minimi di copertura. Tale regolamento si applica ai prestiti erogati dopo il 26 aprile 2019. Per armonizzare le regole, la BCE ha emesso una comunicazione nel 2019, chiarificando le aspettative di vigilanza e illustrando l’interazione con le norme prudenziali di primo pilastro; 
  • Il Regolamento 2020/873 del 2020, che ha modificato il precedente per affrontare l’emergenza legata alla pandemia da Covid-19, precisando il ruolo delle garanzie pubbliche nel framework del Pillar 1;

Come funziona il Calendar Provisioning?

Il concetto del Calendar Provisioning implica la valutazione completa dei crediti deteriorati secondo scadenze prestabilite, con l’obiettivo di garantire che gli NPL non restino non adeguatamente valutate nei bilanci delle banche. 

Questo meccanismo rappresenta un importante strumento di protezione per i bilanci bancari, specialmente considerando che in diversi Paesi, inclusa l’Italia, i livelli elevati di NPL sono stati tra le principali cause delle crisi bancarie recenti, nonostante gli sforzi delle autorità di vigilanza. 

Il Backstop Prudenziale è stato concepito per affrontare il rischio di “under provisioning“, evitando così un accumulo sistematico di nuove esposizioni non performanti in tutta l’Unione Europea. Se da un lato, il sistema contabile è cruciale per determinare le rettifiche sui crediti effettuate dalle banche, dall’altro queste potrebbero non essere sufficienti dal punto di vista prudenziale. Pertanto, l’obiettivo del backstop è quello di stabilire un limite inferiore agli accantonamenti a fini prudenziali, al fine di preservare la solidità finanziaria degli istituti bancari.

Come funziona il Backstop Prudenziale?

Il Backstop Prudenziale stabilisce che le banche debbano dedurre dalle loro riserve di capitale una quota proporzionale agli NPL non coperti da adeguate riserve. Questa deduzione mira a garantire che le banche dispongano di risorse sufficienti per affrontare le perdite derivanti da crediti in default o a rischio di default, riducendo così il rischio sistemico nel settore bancario.

Ciò che viene chiamato “copertura minima”, all’interno di un sistema di mercato di acquisto e vendita di un servizio o prodotto finanziario, corrisponde alla domanda di NPL e può essere calcolata con due approcci distinti: il Deduction Approach e l’Haircut Approach.

Il Deduction Approach si applica:

  • per le porzioni di NPE non garantite, con copertura del 100% dopo due anni
  • per le porzioni di NPE garantite, con copertura del 100% dopo sei, sette oppure otto anni
  • con fattori scalari lineari e progressivi nella copertura del rischio, al fine di evitare un impatto dannoso e troppo invadente, con effetti controproducenti, nella gestione degli NPE

L’Haircut Approach si applica:

  • per le porzioni di NPE non garantite, con copertura del 100% dopo due anni
  • per le porzioni di NPE garantite, con livelli minimi iniziali di Haircut e livelli addizionali per un anno “non performing”

In questo modo, le Istituzioni sarebbero obbligate a riservare completamente il loro common equity Tier 1 per coprire le esposizioni non garantite dopo 2 anni, come avviene nel Deduction Approach. Per le esposizioni garantite, si applicano scarti prudenziali specifici ai valori delle garanzie per affrontare in modo mirato i rischi legati alla protezione del credito per gli NPE.

Ottimizzare la gestione degli NPL con il Calendar Provisioning e il Backstop Prudenziale 

Il Calendar Provisioning e il Backstop Prudenziale possono avere diversi effetti sulla gestione delle esposizioni non performanti. Da un lato, contribuiscono a migliorare la resilienza finanziaria delle istituzioni finanziarie, consentendo loro di gestire in modo proattivo i rischi associati agli NPL. Dall’altro, promuovono la stabilità del sistema finanziario e la fiducia degli investitori. Tuttavia, è essenziale bilanciare queste pratiche con la necessità di sostenere l’accesso al credito e la ripresa economica.

Sia il Calendar Provisioning che il Backstop Prudenziale sono strumenti fondamentali nella gestione dei crediti non performanti, garantendo la stabilità finanziaria e la conformità normativa delle istituzioni finanziarie. Tuttavia, in un contesto in continua evoluzione come quello attuale, è essenziale adottare un approccio flessibile e equilibrato per massimizzare i benefici di queste pratiche e mitigare i rischi associati agli NPL. Solo attraverso una gestione oculata e una cooperazione sinergica tra istituzioni finanziarie, regolatori e altre parti interessate sarà possibile affrontare con successo le sfide della gestione dei crediti non performanti.

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